La parodontite, il killer silenzioso di cui pochi si preoccupano

 

Un recente studio condotto dall’ISTAT ha evidenziato che il 60% della popolazione italiana soffre di malattia parodontale (la cosiddetta “piorrea”) in forma più o meno grave già in giovane età, che solo il 17% di questi soggetti sa di averla grazie a una diagnosi da parte del dentista, e un misero 1,3% viene curato adeguatamente per impedire che la malattia proceda, da ciò deriva il titolo, quindi: la parodontite, il killer silenzioso di cui pochi si preoccupano.

Malgrado costituisca la causa più frequente di perdita di denti nell’adulto.

La malattia parodontale (detta anche parodontite o parodontopatia) è una patologia subdola e, almeno in fase iniziale, non provoca dolore o altri sintomi allarmanti.

Se le gengive che sanguinano a seguito di un corretto utilizzo degli strumenti per l’igiene orale domiciliare è certamente un primo campanello d’allarme, il modo più efficace (in realtà l’unico) per prevenire l’insorgenza della patologia (ed eventualmente trattarla fin dalle fasi più precoci, le sole reversibili) è quello di andare regolarmente da un dentista che sia in grado di fornire tutte le informazioni e i trattamenti necessari per gestire nel modo migliore la situazione.

Se rilevati in tempo, i problemi parodontali possono essere gestiti e spesso risolti prima che causino danni permanenti. Durante la prima visita, il dentista eseguirà una serie di valutazioni, tra cui:

  1. Esame clinico delle gengive: Si verifica la presenza di segni di infiammazione, sanguinamento, recessioni gengivali o tasche parodontali.
  2. Misurazione della profondità delle tasche parodontali: Utilizzando una sonda parodontale, si valuta la profondità delle tasche intorno ai denti, un indicatore fondamentale dello stato di salute del parodonto.
  3. Valutazione radiografica: Le radiografie consentono di verificare eventuali perdite ossee, un segno di progressione della malattia (nella radiografia qui sopra si possono vedere sia la perdita di osso sia i depositi di tartaro).

Il Metodo GBT (Guided Biofilm Therapy)

Il metodo GBT rappresenta oggi una delle tecniche più avanzate ed efficaci per la prevenzione e il trattamento delle malattie parodontali.

Questo approccio si concentra sulla rimozione del biofilm batterico e del tartaro, le principali cause della parodontite, attraverso un protocollo sistematico e personalizzato.

Non molti studi dispongono dell’apparecchiatura e dell’esperienza necessaria.

Il protocollo GBT si articola in diversi passaggi:

  • Colorazione del biofilm: Un colorante che si lega alla placca consente di evidenziare le aree in cui si sono accumulate placca e batteri. Questo aiuta il paziente a visualizzare i punti critici e a migliorare l’igiene domiciliare e l’operatore a pulire completamente tutte le zone colorate. Non può sfuggire nulla alle operazioni di pulizia.
  • Rimozione non invasiva: Utilizzando strumenti specifici come l’AirFlow, il biofilm e i depositi di tartaro vengono eliminati delicatamente, riducendo al minimo il disagio per il paziente. Oltre il 90% dei pazienti afferma di preferire le sedute col metodo GBT rispetto a quelle tradizionali.
  • Istruzioni personalizzate: Durante la seduta, il paziente riceve consigli pratici su come migliorare le proprie abitudini di igiene orale quotidiana, con indicazioni sui migliori strumenti e tecniche da utilizzare.

Prevenzione: la chiave per mantenere i denti e la salute generale

La prevenzione gioca un ruolo cruciale nella lotta contro la malattia parodontale.

Studi recenti hanno dimostrato una stretta correlazione tra la parodontite e altre patologie sistemiche, come malattie cardiovascolari, diabete, malattie dell’apparato respiratorio e complicanze in gravidanza.

Mantenere le gengive sane significa non solo proteggere i denti ma anche contribuire in modo significativo al benessere generale dell’organismo.

Ecco alcune buone pratiche da adottare:

  • Effettuare una visita odontoiatrica almeno ogni quattro mesi, o più frequentemente in caso di fattori di rischio specifici (diabete, gravidanza ecc.).
  • Utilizzare strumenti efficaci per l’igiene orale domiciliare, come spazzolini elettrici, filo interdentale o scovolini, e prodotti specifici per la protezione delle gengive seguendo le istruzioni fornite nel dettaglio dal dentista.
  • Non sottovalutare i segnali di allarme, come sanguinamento gengivale, alitosi persistente o mobilità dentale, e rivolgersi immediatamente al dentista in caso di sintomi.

Prendersi cura della salute del parodonto è un investimento fondamentale per la propria qualità di vita, poiché permette di preservare un sorriso sano e funzionale per sempre e contribuisce in modo rilevante alla salute in generale.